wtorek, 6 października 2015

Auguri!

ricordo Mastroianni, un attore che amo molto, pronunciare in un'intervista dei versi di un proverbio Navajo:"Tutto quello che hai visto ricordalo, perchè quello che dimentichi ritorna a volare nel vento".E' così che voglio iniziare questo nuovo anno..che è poi il senso del mio blog...scrivere e descrivere i sensidiviaggio di tutto ciò che vedo e vivo. anche se è passato qualche mese. serve a me in primis per fissare le idee, per riflettere, per trarre conclusioni, per capire chi sono..e chissà se potrà essere utile a chi legge per ritrovarsi, per avere spunti e punti di vista alternativi...voglio raccontare uno spettacolo che l'associazione culturale cui sono iscritta ha oragnizzato l'11 dicembre scorso a Verona, la curiosa intervista del cantautore Vinicio Capossela al violoncellista Mario Brunello. Vinicio, cantautore tra i più brillanti in Italia, estroso, colto e raffinato. Mario, violoncellista (il suo violoncello è un Maggini del '600!) di Castelfranco Veneto e di fama internazionale, vincitore del premio Cajkovskij a Mosca nel 1986, fondatore dell'Orchestra d'Archi Italiana, ama cimentarsi in progetti che coinvolgono forme d'arte differenti (molte le collaborazioni con Marco Paolini, Baricco, Moni Ovadia, Gian Maria Testa, Vinicio...).Mario racconta il suo avvicinarsi a Bach nell'infanzia a Castelfranco Veneto e intervalla le risposte alle domande di Vinicio con pezzi di Bach...note soavi, a volte dure, piene di passione e profondità. Ricorda che il violoncello è lo strumento che raggiunge le note che sono più simili alla voce umana. non mi ero mai soffermata a cogliere questa caratteristica perchè troppo spesso il violoncello lo si sente come parte di un'orchestra. ci sono dei gruppi che lo utilizzano nelle proprie musiche: Evenescence, fado dei Madredeus, Rondò Veneziano.ci sono più voci che fuggono, alcune acute e altre (da pelle d'oca) più gravi.Brunello poi racconta la suggestiva esperienza del concerto solo violoncello sul monte Fuji e le sue partecipazioni a "I suoni delle Dolomiti", cui ha partecipato anche Vinicio...e qui l'ironia di Capossela non si è fatta attendere!!!semplicemente geniale Vinicio!Diversa e curiosa la conoscenza di Bach sperimentata da Vinicio:in piena solitudine, nelle camere dei motel sulle autostrade italiane, ascoltando Glenn Gould. a fine serata Vinicio abbandona i panni dell'intervistatore e recita/canta la "Santissima dei naufragati", la preghiera di un marinaio che sta affondando con la sua barca, mentre Brunello con il suo Maggini replica la tempesta, il cielo nero e i rumori degli alberi e dei cavi sotto tensione. interessante il rapporto tra i due artisti che si coinvolgono a vicenda in contaminazioni artistiche: hannp girato i teatri italiani riproponendo una rilettura musicale di alcune poesie rinascimentali di Michelangelo. devo dire che versi delle canzoni di Vinicio sono un puzzle di storia, cultura e impressioni che non si possono solamente ascoltare..sono testi ricchi e densi di riferimenti ed esperienze, sono un percorso in cui entrare e acquisire conoscenza.lascio qui il video di una partecipazione di Brunello ad una passata edizione de "I suoni delle Dolomiti" a cui purtroppo non ho partecipato!

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